Un calcio "totale e collettivo", basato sul possesso palla, sull'aggressivita' e sul superamento dei moduli "per un gioco che oramai e' diventato liquido". E come modello il Barcellona di Crujff e Guardiola, il Milan di Ancelotti, la Juve di Conte: questo e' "il calcio che vorrei" secondo Andrea Pirlo. L'allenatore della Juve ha ottenuto il diploma Uefa Pro con la votazione finale di 107 su 110 (meglio di lui solo Thiago Motta, 108), e la sua tesi finale di 30 pagine dà indicazioni sul futuro del neotecnico. Al centro del suo pensiero, "il pallone: dobbiamo tenerlo il piu' possibile quando attacchiamo, e avere una ferocia agonistica per riconquistarlo quando lo perdiamo".
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