Mihajlovic non cambia, provarci
sempre è la sua filosofia. Anche con la Juventus, che pur
mostrando qualche difficoltà, si è portata a casa il primo
trofeo stagionale e il primo di Pirlo da allenatore: "L'ho avuto
a lezione a Coverciano e mi ha pure mandato un sms per
ringraziarmi e farmi i complimenti. Conosce i nostri segreti,
quindi qualcosa dovrò cambiare", ha spiegato il tecnico
rossoblù, tra il serio e il faceto, alla vigilia della trasferta
allo Juventus Stadium.
Ma Sinisa ha pure voluto mettere i punti sulle 'i': "Le
punizioni le calciavo meglio io. Abbiamo lo stesso numero di
gol, ma una sua poteva essere catalogata come autogol e io ho
molte meno partite di lui in Italia. Penso lo riconoscerà anche
lui".
A prescindere dal passato, Mihajlovic crede nell'impresa
presente: "Non andremo a Torino in gita, possiamo batterli, ci
proveremo. Lo dico perché ci credo davvero. Ci siamo allenati
bene, stiamo recuperando gli uomini e pure Mbaye e Medel,
seppure non ancora al meglio, hanno chiesto di seguire la
squadra a Torino".
La sfida con i bianconeri è molto attesa. Anche in virtù di
polemiche legate a calciopoli, che al Bologna costò una
retrocessione, argomento che Mihajlovic non dimentica: "La Juve,
con altra dirigenza, è dimostrato come abbia fatto qualche
impiccio, anche se dirigenti come Moggi, Giraudo e Bettega
sapevano di calcio e non ne avevano bisogno. Alla nuova
dirigenza cosa si può dire? Hanno vinto 9 scudetti consecutivi,
sono la squadra da battere, hanno una grande organizzazione. La
Juve non si discute, è un modello da seguire sotto tutti i punti
di vista. Anche per questo batterli sarebbe molto più bello".
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