Il fantasista tedesco Ilkay Gundogan
è il protagonista in positivo, Alisson quello in negativo del
big-match della 23/a giornata di Premier League fra Liverpool e
Manchester City, disputato in un Anfield Road tristemente
deserto e vinto dagli ospiti per 4-1. In un'atmosfera surreale
che un match così bello, intenso e cambattuto non avrebbe
certamente meritato, i 'citizens' hanno forse spodestato
definitivamente dal trono i 'Reds' di Juergen Klopp, campioni in
carica, ma adesso a -10 punti in classifica.
Gundogan, prima di diventare il 'man of the match', aveva
sbagliato un rigore al 37', calciando sciaguratamente il pallone
altissimo sopra la traversa di Alisson. Poi, però, dopo 4' del
secondo tempo, si è ampiamente riscattato, firmando da distanza
ravvicinata il gol del vantaggio. E' stato a quel punto che il
Liverpool ha cominciato a reagire, fino a ottenere un rigore al
18' che Salah ha trasformato alle spalle di Ederson con il
solito sinistro morbido e preciso.
Nel finale è salito in cattedra Alisson, ma non per dettare
legge, bensì per fare harakiri e condannare definitivamente la
propria squadra. Il portiere brasiliano, ex Roma, ha commesso un
paio di errori clamorosi in fase di disimpegno (è incredibile
come le squadre insistano imperterrite sulla costruzione
dell'azione, partendo dal portiere) e ha regalato prima il 2-1
agli ospiti, che Gundogan al 28' ha firmato con un'irruzione a
pochi metri dalla linea di porta, poi il 3-1 a Sterling che, al
31', ha suggellato il successo per la squadra di Guardiola che,
non contenta, si è regalata pure il poker al 38' con Foden.
Il Manchester City vola a 50 punti, il Liverpool resta a 40
ed è quarto, dietro Manchester United - fermato ieri
dall'Everton in casa sul 3-3 e adesso a -5 dai 'cugini' - e
Leicester. Il City il titolo comincia a vederlo molto da vicino,
anche se la Champions resta sempre il primo obiettivo del 'Pep'.
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