Cagliari solo al terzultimo
posto. Ora non c'è più nemmeno il Torino a fargli compagnia. Una
situazione così non si viveva dall'anno di Zeman, Zola e Festa.
E dopo ogni sconfitta l'unica luce è la speranza della partita
successiva. Nel frattempo il Cagliari è ancora in crisi: un
punto nelle ultime otto partite. E c'è da rimarcare che, al di
là del gruppetto di quattro squadre invischiato nella lotta per
non retrocedere, le altre vanno che è una bellezza: lo Spezia,
ad esempio, è quintultimo ma a sei punti dai rossoblù.
La prossima pagina si chiama Atalanta. E l'impresa del Torino
suggerisce al Cagliari che non esistono partite impossibili. Di
contro c'è da registrare una buona tenuta della squadra di Di
Francesco ieri davanti a una delle squadre più forti del
campionato. Le occasioni per andare in vantaggio o pareggiare le
gara sono state tre e contro la Lazio non è mai facile
avvicinarsi alla porta avversaria. Il problema è che però il
guaio sta diventando cronico: solo un gol nelle ultime cinque
partite.
Per ora la società è decisa ad andare avanti con il mister: la
sconfitta di ieri non fa cambiare idea al presidente Giulini che
ha già bloccato Di Francesco sino al 2022. Il punto della
situazione è, però, aggiornato a fine mese dopo gli spareggi
salvezza con Torino e Crotone.
"Manca la vittoria - ha detto Di Francesco a fine gara - Ci
siamo andati vicini altre volte, anche la settimana scorsa,
aspettiamo da tempo questi tre punti che non sono ancora
arrivati. L'aspetto psicologico sicuramente pesa, ma non
dobbiamo mollare, dobbiamo invece essere ancora più resilienti,
credere sempre nel lavoro. Rimbocchiamoci le maniche, ci
riproveremo la settimana prossima. Dobbiamo tornare a vincere".
Nainggolan ancora una volta uscito nel momento in cui la sua
presenza sarebbe stata fondamentale: "Può darsi che Radja abbia
avuto un pochino di qualità in meno - ha detto ancora Di
Francesco - ma è in crescita di condizione. Lo sto schierando
come trequartista per dare continuità. Pavoletti ha fatto un
grande lavoro per la squadra: si è sacrificato. Importante è non
perdere la nostra identità".
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