I Mondiali di calcio in programma
l'anno prossimo (21 novembre-18 dicembre) in Qatar saranno "con
il pubblico, e quindi ci auguriamo con stadi pieni, ma forse
anche con misure anti Covid".
Lo ha detto a Doha, dove si trova per la finale del Mondiale
per club tra Bayern e Tigres, il presidente della Fifa Gianni
Infantino, secondo il quale "è possibile che, in quel periodo,
vengano ancora prese misure di prevenzione". Quelle in vigore in
questi giorni in Qatar, per il Mondiale di club, sono molto
rigide, con vari cicli di tamponi per le squadre, ognuna delle
quali è isolata in un diverso albergo, e con quarantena
obbligatoria di sette giorni, prima di poter uscire, per tutti i
rappresentanti dei media che si sono recati nel paese per
'coprire' la manifestazione.
"Io penso che da qui ai Mondiali del 2022 dovremo vedere come
evolve la situazione - ha detto Infantino - e quindi è difficile
fare previsioni ora. Ci vorrà ancora del tempo, però da qui ai
Mondiali mancano ancora quasi due anni e speriamo che nel
frattempo le cose siano tornate quasi alla normalità". "E se
alcuni dei paesi avranno difficoltà con i vaccini - ha aggiunto
Infantino - certamente noi cercheremo di fare la nostra parte
per aiutarli. Ma ripeto che mancano quasi due anni, e io spero
che quando quel momento arriverà tutti siano stati vaccinati".
Infantino ha poi sottolineato che "il calcio ha ripreso dopo
essersi fermato in quasi tutto il mondo. La sicurezza al 100%
non esiste, ma noi faremo tutto ciò che possiamo per andarci
molti vicini". Un altro problema sarà la congestione dei
calendari, ma nonostante questo il presidente della Fifa
assicura che "prima o poi il Mondiale per club diventerà a 24
squadre, dei vari continenti. Dobbiamo ancora individuare il
periodo, e quindi non sappiamo quando, ma succederà e ciò sarà
un bene perché farà aumentare l'appeal del nostro sport".
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