E' la rivincita più attesa, conquistata in casa della grande rivale e accolta come un "regalo di Dio". Dopo tante delusioni, Leo Messi finalmente ha potuto alzare al cielo un trofeo vinto alla guida della sua Argentina, la Coppa America strappata al Brasile nella finale al Maracana. Un colpo per il suo amico Neymar, al quale stavolta è toccato il ruolo di perdente e che ha dovuto consolare. A Rio si è infranto un tabù, e dopo decine di titoli e premi accumulati con la maglia del Barcellona, la Pulce in nazionale diventa finalmente il Capitano. Messi non ha segnato, la rete dell'1-0 finale è stata realizzata da Angel Di Maria, ma è lui il vero trionfatore, quello che verrà ricordato per la 15/a vittoria della Albiceleste nel torneo, un trionfo che però mancava addirittura da 28 anni. "Dio ha preparato questo momento per me, gli sono grato per avermelo regalato", ha detto Messi a caldo. "Avevo bisogno di staccare un po' la spina per poter vincere qualcosa con la Nazionale, ci sono andato vicino per tanti anni ma sapevo che a un certo punto sarebbe successo. Sono grato a Dio per avermi regalato questo momento". "La felicità che provo è pazzesca, indicibile. Molte volte ho provato solo tristezza ma sapevo che prima o poi sarebbe successo anche a me di vincere e non c'era momento migliore - ha aggiunto -.
Questo gruppo se lo meritava davvero e io ero molto fiducioso della sua forza. Siamo molto cresciuti dall'ultima Coppa America, ma qui abbiamo sofferto e tenuto duro fino alla fine. Adesso siamo molto felici, sarà una partita che passerà alla storia, per aver vinto la finale contro il Brasile e in Brasile". Dopo quattro finali di tornei importanti perse con la nazionale (Mondiale 2014 e Coppa America 2007, 2015 e 2016), il sei volte Pallone d'Oro a 34 anni ha potuto finalmente alzare e baciare la coppa dopo essere stato portato in trionfo dai compagni dopo il fischio finale. L'attaccante blaugrana ha chiuso come miglior marcatore e uomo assist del torneo, anche se il marchio sulla finale è stato messo da Di Maria - schierato in attacco insieme a Messi e Lautaro Martinez -, che he realizzato con uno splendido pallonetto su una ispirante lancio del giocatore dell'Udinese Rodrigo De Paul, uno tra i migliori della sua squadra nel corso del torneo e anche nella finale. Sull'altro fronte, Neymar, non ha saputo essere decisivo ed è scoppiato in lacrime dopo il fischio finale, prima di essere confortato da un abbraccio proprio dal suo ex compagno di squadra al Barca. Per l'attaccante del Psg e l'intero Brasile è stata una gran delusione, pur lontana dagli incubi del Maracanazo del 1950 o del 7-1 subito dalla Germania nel Mondiali 2014. L'Argentina ha intanto raggiunto l'odiato Uruguay per numero di successi nella competizione, mentre il Brasile ha mancato la possibile decima, rimanendo fermo a nove. Tra un anno c'è il Mondiale in Qatar, Messi è pronto a ricevere un altro regalo dall'alto.
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