/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Calcio donne: 'Le Calciatrici', fare di più per parità genere

Calcio donne

Calcio donne: 'Le Calciatrici', fare di più per parità genere

Per 'Woman in football' il 66% donne ha subito discriminazioni

MILANO, 18 agosto 2021, 15:35

Redazione ANSA

ANSACheck

Chi governa il calcio è realmente interessato alla parità di genere? E' questo, in sintesi, il tema posto nel suo ultimo numero dal periodico 'Le Calciatrici', nato da un'idea dello storico editore Alberto Peruzzo per tutelare i diritti delle giocatrici e valorizzare lo sport femminile. "Secondo l'ultimo rapporto di 'Woman in football' il 66% delle donne ha subito discriminazioni di genere nel calcio - sottolinea nell'editoriale del mensile Alessia Groni -, ma solo il 12% degli episodi è stato denunciato".
    "Tra i milioni di indignati per questi fatti vediamo primeggiare le istituzioni calcistiche che si mobilitano prendendo le distanze dall'accaduto e quindi provvedimenti per salvare la faccia - viene osservato -. Questo comportamento nobile, celere, disponibile e diligente però evapora quando si tratta di collaborare per promuovere e far conoscere questo sport". "Considerazione - scrive ancora Groni - fatta sulla base dei nostri perlopiù vani tentativi di richieste di collaborazione alle maggiori istituzioni calcistiche (prima fra tutti la Figc, che tanto promette e poco concede) per la raccolta di informazioni, ampiamente soddisfatte con entusiasmo invece da giocatrici e alcune società, soprattutto quelle che nel calcio femminile investono tempo, soldi e cuore".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza