Le calciatrici scendono
simbolicamente in campo con le scarpette rosse: la Figc con la
sua divisione calcio femminile e col dipartimento calcio
femminile della Lega Dilettanti lancia oggi, in occasione della
giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro
le donne, una campagna di comunicazione attraverso i profili
social e sui quotidiani per sostenere il numero 1522, attivato
dalla Dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del
Consiglio dei ministri per contrastare il fenomeno della
violenza intra ed extra familiare a danno delle donne.
L'iniziativa, alla quale hanno aderito i club di Serie A, B e
C, si svilupperà attraverso una serie di grafiche che con i
numeri di maglia delle calciatrici delle 12 società del massimo
campionato daranno visibilità e risalto al numero antiviolenza
'1522'. Oggi, in occasione del Consiglio Federale, la Sala
'Paolo Rossi' presso la sede della Figc è stata allestita con
una serie di pannelli dedicati alla campagna.
Inoltre i club di Serie C, domenica 28 novembre, saranno
chiamati a testimoniare la loro adesione con il tratto
distintivo della ricorrenza: un segno di colore rosso sul viso.
Anche la Nazionale Femminile, n ritiro a Coverciano, sosterrà la
campagna con un video che sarà pubblicato sui profili social
delle Azzurre. Infine un omaggio alle scarpette rosse, simbolo
della lotta al femminicidio, nella grafica promossa dalla Figc e
dai suoi partner sui quotidiani sportivi oggi.
"La violenza contro le donne è un crimine orribile - ha
dichiarato il presidente Figc, Gabriele Gravina - l'intero mondo
del calcio, con la Figc in primis, aderisce a diverse forme di
testimonianza per sensibilizzare l'opinione pubblica su un tema
così doloroso".
"C'è da realizzare - aggiunge Giancarlo Abete, commissario
straordinario Lnd - una svolta dal punto di vista culturale e il
calcio femminile, con la sua vocazione alla tutela dei diritti
delle donne, può giocare un ruolo di primo piano in questa
partita".
"E' giusto che oggi le nostre ragazze - conclude Ludovica
Mantovani, presidente della divisione calcio femminile - escano
da ogni tipo di competizione sportiva per veicolare un messaggio
chiaro di responsabilità sociale".
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