"Quando nel 2010 arrivai alla Juve e
i risultati non c'erano, dovetti procedere a una rivoluzione. Ho
cambiato tutti i ruoli: dalla comunicazione ai magazzinieri.
Avevamo anche in squadra una fila di campioni del mondo, ad
esempio Camoranesi era nella lista di quelli che volevo mandare
via, ma ero imbarazzato nel farlo. Per questo lo chiamai nel mio
ufficio e gli chiesi cosa avrebbe fatto al posto mio. Lui mi
rispose "mandare via me e tanti altri". Ecco bisogna avere la
forza di cambiare quando serve". Lo ha detto Giuseppe Marotta,
ad dell'Inter, durante la giornata inaugurale della XI Edizione
del Corso da Team Manager presso la Luiss di Roma.
"Nel 2019, arrivato all'Inter, attuai la stessa politica - ha
proseguito Marotta -. Sacrificai una figura come quella di
Luciano Spalletti che ritengo un bravo allenatore ma che faceva
parte del presente e del passato. La cultura che c'era non era
vincente e ho sacrificato un allenatore come lui, per arrivare a
Conte che conoscevo bene e che ci ha portato a vincere lo
scudetto al secondo anno".
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