"Personalmente non le ho dato nessun
consiglio. Anche perché, alla fine è giusto che scelga lei; se
fosse stato per me era più un no che un sì". Così Felice Gimondi
commenta, all'Ansa, la candidatura della figlia Norma alla
presidenza della Federciclismo.
L'ex pluridecorato campione crede fermamente nelle sue
capacità. "Certo, è un incarico impegnativo - ammette Gimondi -
a me l'hanno proposto diverse volte, ma ho sempre rifiutato.
Norma è preparata e appassionata, ma serve anche tanto
entusiasmo. Tuttavia, non è facile essere eletti e alla fine
saltano fuori i soliti giochetti, le alleanze, le magagne. Per
fare il presidente bisognerà impegnarsi a fondo, affrontare e
bene tutti i problemi".
Uno su tutti, secondo Gimondi: "Ci sono pochi soldi nel mondo
del ciclismo italiano, in questo momento, non a caso i nostri
corridori più forti difendono i colori di squadre straniere.
Adesso è arrivato anche il petrolio e gli ingaggi lievitano".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA