È a Losanna, a pochi chilometri da casa. Ma dopo l'euforia per la notizia del risveglio, si resta con la sensazione che Michael Schumacher a questo punto sarà più lontano. Di lui si saprà sempre meno. La riabilitazione potrebbe durare anni, magari tutta la vita. Intanto è la tedesca Bild a strappare qualche informazione sul campione della Formula 1: comunica attraverso gli occhi, talvolta aperti, reagendo soprattutto alla sua Corinna. La donna che per 169 giorni ha affrontato quotidianamente 170 km per il marito in coma. Ne è valsa la pena, scrive il tabloid. Che poi rivela: in questi 5 mesi di letto, ha perso 20 kg, ora pesa 55 (è alto 1,74 cm). Al momento dovrebbe riuscire addirittura a respirare, a tratti, con le sue forze: ha bisogno ancora del sostegno delle macchine, ma non è attaccato a queste per la sopravvivenza. La fisioterapia per lui è già iniziata a Grenoble, ora si va avanti. Si interrogano neurologi esperti della materia, per capire che tipo di battaglia abbia di fronte a sé l'atleta: va riattivato il contatto col paziente, la comunicazione sì-no. Dovrà imparare di nuovo a ingoiare, per non strozzarsi con la saliva. Passo dopo passo, la nuova vita di Schumi potrebbe correre lungo questo percorso ad ostacoli. "La riabilitazione può durare due tre anni, ma anche tutta la vita, perché il cervello è in grado di imparare fino alla morte", dice uno degli esperti consultati dai tabloid. La stampa svizzera esulta per il rientro: ''Schumi è di nuovo qua!'', quella tedesca grida al ''miracolo Schumi''. Risuonano i messaggi di gioia degli amici. Ma in serata trapela dall'accampamento dei media costruito davanti alla clinica di Losanna anche una sottile frustrazione. E si da' il via alle speculazioni: perché non è stato portato nel centro specializzato di Basilea? Mentre qualche fotografo sogna, davanti alla clinica, l'immagine sensazionale del campione che torna a sorridere. L'entusiasmo dei reporter viene smorzato dalle richieste di riservatezza già esplicitate: non ci saranno informazioni sul prosieguo della riabilitazione, è stato chiarito dal suo entourage. Su Schumi potrebbe calare il silenzio a lungo. E in questo scenario, festoso e malinconico assieme, suonano particolarmente sagge le parole scritte da Franz Josef Wagner, che gli ha dedicato la 'letterina' quotidiana sulla Bild: ''Bentornato eroe coraggioso!'', è il saluto. Poi però non lo immagina di nuovo in pista: ''Caro Michael Schumacher, lei è sveglio. Lei sente. Per sei mesi è stato in un mondo buio chiamato coma. Per me Michael Schumacher è un bucaneve, che con la testa rompe il ghiaccio''. ''Nel cervello di Michael Schumacher si devono trovare insieme milioni di pensieri - continua -. Che cosa sono gli alberi? Cosa è un mazzo di fiori? Sono le stelle uccelli che volano più in alto? Cosa è un'auto? Che significa il cinguettio degli uccelli? Caro Michael Schumacher, si prenda il tempo necessario. Per lei sarà un nuovo inizio''. Poi dice di voler ''scrivere ancora una frase''. E' nel cuore di molti: 'Grazie Dio per aver salvato Schumi'''.
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