L'inglese Lewis Hamilton, su Mercedes, ha vinto il Gran Premio d'Italia di Formula 1, a Monza, davanti al compagno di squadra Nico Rosberg. Terzo sul podio il brasiliano Felipe Massa su Williams. Kimi Raikkonen con la Ferrari è decimo al traguardo, ma grazie alla penalizzazione di Magnussen finisce nono. Alonso si è ritirato al 29/o giro. Quarto si è classificato il finlandese Valtteri Bottas, con la seconda Williams, e quinto Daniel Ricciardo (Red Bull), vincitore delle ultime due gare. L'australiano ha preceduto il compagno di squadra Sebastian Vettel e Magnussen (McLaren), che però per una penalizzazione di cinque secondi retrocede al decimo posto, alle spalle di Raikkonen. Settimo è quindi Perez con la Force India, ottavo Jenson Button (McLaren).
Ordine d'arrivo del Gran Premio d'Italia, 13/a prova del Mondiale di Formula 1, disputata sul circuito di Monza. Magnussen penalizzato di 5'' per aver ostacolato Bottas.
1. Lewis Hamilton (Gb/Mercedes), 306,720 km in 1h19'10''236 (media 232,450 km/h)
2. Nico Rosberg (Ger/Mercedes) a 3''175
3. Felipe Massa (Bra/Williams-Mercedes) 25''026
4. Valtteri Bottas (Fin/Williams-Mercedes) 40''786
5. Daniel Ricciardo (Aus/Red Bull-Renault) 50''309
6. Sebastian Vettel (Ger/Red Bull-Renault) 59''965
7. Sergio Perez (Mes/Force India-Mercedes) 1'02''518
8. Jenson Button (Gb/McLaren-Mercedes) 1'03''063
9. Kimi Raikkonen (Fin/Ferrari) 1'03''535
10. Kevin Magnussen (Dan/McLaren-Mercedes) 1'06''171
11. Daniil Kvyat (Rus/Toro Rosso-Renault) 1'11''184
12. Nico Hulkenberg (Ger/Force India-Mercedes) 1'12''606
13. Jean-Eric Vergne (Fra/Toro Rosso-Renault) 1'13''093
14. Pastor Maldonado (Ven/Lotus-Renault) a 1 giro
15. Adrian Sutil (Ger/Sauber-Ferrari) a 1 giro
16. Romain Grosjean (Fra/Lotus-Renault) a 1 giro
17. Kamui Kobayashi (Gia/Caterham-Renault) a 1 giro
18. Jules Bianchi (Fra/Marussia-Ferrari) a 1 giro
19. Esteban Gutierrez (Mes/Sauber-Ferrari) a 2 giri
20. Marcus Ericsson (Sve/Caterham-Renault) a 2 giri
Classifica mondiale piloti
1. Nico Rosberg (Ger) 238 punti
2. Lewis Hamilton (Gb) 216
3. Daniel Ricciardo (Aus) 166
4. Valtteri Bottas (Fin) 122
5. Fernando Alonso (Spa) 121
6. Sebastian Vettel (Ger) 106
7. Jenson Button (Gb) 72
8. Nico Hulkenberg (Ger) 70
9. Felipe Massa (Bra) 55
10. Kimi Räikkonen (Fin) 41
11. Sergio Perez (Mes) 39
12. Kevin Magnussen (Dan) 38
13. Jean-Eric Vergne (Fra) 11
14. Romain Grosjean (Fra) 8
15. Daniil Kvyat (Rus) 8
16. Jules Bianchi (Fra)
Classifica Mondiale costruttori
1. Mercedes-AMG 454 punti
2. Red Bull 272
3. Williams 177
4. Ferrari 162
5. McLaren 110
6. Force India 109
7. Toro Rosso 19
8. Lotus 8
9. Marussia 2.
A Monza trionfa Hamilton davanti a Rosberg, Alonso ko
La Mercedes e Lewis Hamilton tornano alla vittoria nel tempio della velocità, la pista di Monza, che premia solo i veri campioni. Uno di loro è l'inglese, che approfitta di un grossolano errore del compagno Nico Rosberg per strappargli il successo e riaprire la sfida Mondiale. Un asso è di sicuro anche Fernando Alonso, ma la Ferrari lo ha lasciato a piedi a metà gara, risparmiandogli peraltro di proseguire una gara da bandiera bianca. Il pubblico di Monza non tradisce però la sempre più deludente Rossa - "non si vince dal 2008", sottolinea il n.1 Fiat Sergio Marchionne - accontentandosi del nono posto di Kimi Raikkonen e spellandosi le mani sotto il podio per l'ex ferrarista Felipe Massa, tornato pimpante con la Williams. Le Ferrari, ancora una volta, hanno fatto svanire le speranze sollevate venerdì, come peraltro avevano ampiamente annunciato i due piloti e la gara lineare non ha consentito neanche di contare su qualche episodio favorevole. Anzi, a dire il vero un regalo è arrivato: Kevin Magnussen è stato penalizzato per aver disturbato irregolarmente con la sua McLaren l'arrembante Bottas e per questo Raikkonen è stato "promosso" dal decimo al nono posto. Il vero colpo di scena è stato però il ritiro di Alonso al 29/o giro per un problema tecnico. Era dalla Malesia 2010 che lo spagnolo non restava a piedi, ben 86 gare, un record. "E' amaro fermarsi a bordo pista proprio qui", ha detto lo spagnolo, ma "in queste condizioni tra arrivare sesto, nono o ritirarsi non c'è tanta differenza". Evidente lo scoramento, la sensazione di impotenza del pilota, che comunque ribadisce di voler restare. Partito settimo in griglia, al momento del ritiro a metà gara sempre settimo era, mentre intorno capitava di tutto. A via, Rosberg ha bruciato tutti, seguito da Massa e Magnussen, mentre Hamilton dalla pole è scivolato al quarto, Bottas è finito decimo e Ricciardo, per un errore alla chicane, ancora più indietro. L'inglese, il finlandese della Williams e l'australiano, vincitore delle ultime due gare, hanno subito preso il coltello tra i denti, preparando la riscossa. Favorito dalla superiorità della Mercedes, un secondo più veloci al giro di tutte le altre, Hamilton in pochi giri ha superato Magnussen e Massa mettendosi all'inseguimento di Rosberg. Fallito il sorpasso al pit stop, l'ex campione del mondo ha approfittato di un clamoroso errore in frenata del tedesco alla prima variante, per superarlo e involarsi verso la vittoria. Ora tra i due ci sono 22 punti di differenza a favore di Rosberg, mentre il clima tra i due dopo le vicende di Spa resta quantomeno gelido. Mentre Massa "controllava" da lontano i due leader, stabile al terzo posto, il suo compagno Bottas ha ribadito le sue qualità (e oggi Frank Williams li ha entrambi confermati) risalendo fino al quarto posto. Meno rispetto per il più titolato compagno ha avuto Daniel Ricciardo, che ha sorpassato Vettel nel finale strappandogli il quinto posto. Il Gp di Monza sembra dire che qualcosa, magari presto, cambierà in molti team.
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