L'aritmetica lascia ancor speranze alla Ferrari, ma è difficile che Lewis Hamilton possa perdere il titolo mondiale 2018. Vincendo alla grande sulla pista di Marina Bay il gp di Singapore, 15ma prova del campionato di F1, il britannico ha messo un'ipoteca enorme sul titolo, resa ancora più solida dal poco che ha fatto vedere la Rossa che pur con Sebastian Vettel terzo, dietro a Max Verstappen secondo, in realtà non è mai stata davvero in gara. A sei gp dalla fine del Mondiale, Hamilton ha 281 punti, 40 in più di Vettel. Hamilton ha dominato il week end, prendendosi una pole con una prestazione eccezionale, e in corsa non ha mai avuto problemi, ha fatto quel che ha voluto. E' partito dalla prima posizione e lì è rimasto fino alla fine, eccetto quei pochi giri di temporaneo avvicendamento al comando per via dei pit stop.
Il britannico ha gestito il consumo delle gomme e non si è scomposto al 38mo giro (dei 61 totali) quando Grosjean e Sirotkin impegnati in un duello personale nelle ultime posizioni lo hanno intralciato a lungo nel doppiaggio, e Verstappen si è avvicinato fin quasi a passarlo. Ma la cosa è durata una manciata di secondi, perché appena passati i due litiganti (a Grosjean andranno 5" di penalità) Hamilton ha ripreso a volare, imprendibile, inarrivabile, meraviglioso nella sua guida veloce, agile, sicura. Arrivando spavaldo fino alla bandiera a scacchi. "E' stata una gara dura, con una bellissima partenza" ha detto il leader del mondiale e, senza citare direttamente la Ferrari, ha aggiunto: "hanno lottato bene poi sono spariti della gara". Per le rosse un gp da dimenticare in fretta. Doveva essere la rivincita dopo la delusione di Monza, ma è andata peggio. Vettel e Raikkonen non sono mai stati in gara. Il tedesco ha avuto un solo guizzo, al via: partendo terzo è riuscito quasi subito a sorpassare Verstappen e mettersi alle spalle del britannico. Ma è stato un fuoco di paglia, l'unico sorpasso di tutto il gp. Poi nel gioco dei pit stop Verstappen si è ripreso il secondo posto e le cose non sono più cambiate, complice forse una scelte di gomme forse non del tutto azzeccata in casa Ferrari. "Non siamo stati abbastanza veloci, non avevano il passo gara, ha detto sconsolato il tedesco a fine gara, "questo era un week end in cui dovevamo battere noi stessi, ma non ce l'abbiamo fatta". Benchè disputato in notturna in un percorso unico nel circus della F1 con ben 23 curve, il gp di Singapore non ha regalato emozioni. I sei di testa hanno conservato le rispettive posizioni di partenza. Rarissimi i sorpassi, e tutti concentrati nelle retrovie, buona prestazione di Chales Leclerc, il futuro ferrarista si è dato molto da fare ed ha chiuso al nono posto. Unico brivido alla partenza, protagonisti i due della Force India: Sergio Perez ha stretto il compagno Estebn Ocon sul muro e gara finita. I giudici hanno chiuso un occhio ma poi li hanno aperti tutti e due, sanzionando l'esuberante Perez nel fine gara per una manovra pericolosa su Sirotkin (Williams). La F1 torna il 30 settembre con il gp di Russia, la Ferrari dovrà ricominciare da lì
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