Pirelli ha concluso una prima serie
di analisi su numerosi
pneumatici del GP Gran Bretagna di domenica scorsa. Sono state
identificate le cause dei degonfiamenti occorsi alle Mercedes e
alla McLaren di Sainz. La motivazione - spiega il costruttore
che fornisce le gomme alla F1 in una nota - "è da addebitarsi a
una serie di concause determinate da un uso del secondo set
estremamente prolungato. In particolare, la seconda Safety Car
ha spinto quasi tutti i team ad anticipare il pit stop e a
effettuare quindi uno stint finale di circa 40
giri: più di tre quarti di gara, su uno dei circuiti più severi,
lato pneumatici, di tutto il Mondiale F1. Questo, unito
all'elevato passo delle F1 2020, più veloci sul giro secco di
1,2 secondi
rispetto alla pole 2019, ha reso - aggiunge Pirelli - gli ultimi
giri particolarmente critici. Un insieme di elementi che sulla
copertura anteriore sinistra, notoriamente la più sollecitata
sul circuito inglese,
molto usurata dai tanti giri effettuati e quindi meno protetta
di fronte a sollecitazioni limite, sono risultati estremi".
Per la seconda gara di Silverstone, il prossimo weekend, Pirelli
conferma l'utilizzo della gamma di uno step più tenera rispetto
al GP scorso: mescole C2, C3 e C4. Verranno inoltre riviste le
prescrizioni di utilizzo incrementando le pressioni di
gonfiaggio, al fine di ridurre il livello di stress sulla
costruzione.
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