Sono bastate due gare per rovinare i piani di Marc Marquez. Da Misano ad Aragòn, lo spagnolo ha messo in discussione quanto di buono fatto nella stagione. Le 11 gare vinte e le altrettante pole position sembravano poter assicurare a Marquez un arrivo decisamente comodo e anticipato verso il suo secondo titolo iridato. Le cose non stanno andando esattamente come pianificato e ad errori si stanno aggiungendo altri errori.
Uan corsa caratterizzata da cadute tra cui quella di Valentino Rossi che si procura un trauma cranico e poi in serata tranquillizza i suoi tifosi sulla sua pagina di Facebook: "Ragazzi sto bene, tutto ok (a parte il mal di testa)". Trasportato in ospedale gli esami non hanno evidenziato lesioni.
Marquez spreca una seconda occasione
Solo due settimane fa la scivolata al "Marco Simoncelli" di Misano alle spalle di Rossi, oggi la caduta del Motorland, sul bagnato. Quest'ultimo errore poteva essere facilmente evitato, se solo lo spagnolo non si fosse lasciato prendere dalla sfida con il suo compagno di squadra e dalla voglia di stravincere. Marquez è stato tradito (come Pedrosa) dall'asfalto viscido per la pioggia. Una caduta a poche curve dall'entrata dei box, quanto basta per permettere a Lorenzo di approfittare della situazione.
Il pilota della Yamaha, da questo punto in poi, ha gestito la testa della corsa mentre Marquez rialzava la moto e correva verso il box per salire sulla Honda con le gomme rain. Mentre Lorenzo e la Yamaha guadagnavano il primo GP vinto ad Aragon (e la prima vittoria stagionale per il maiorchino), Marquez terminava tredicesimo alle spalle anche di Danilo Petrucci con la ART e di Alex De Angelis con la Forward Yamaha. "E' stata una gara decisamente atipica - ha detto Lorenzo - perché abbiamo vinto su una pista dove non abbiamo mai vinto dopo aver avuto un sacco di problemi per tutto il weekend. Il problema più grande che ho avuto è stato quando ha iniziato a piovigginare. In quel momento non ho avuto più molto feeling di guida, ma sono stato molto attento mentre gli altri davanti sembrava potessero approfittarne. Li' ho pensato che stavo per lottare per la terza o quarta posizione. Quando ho visto Marc e Dani rimanere in pista senza andare ai box nell'ultima curva, ho detto ok, voglio prendere un rischio e tornare dentro. Ho cambiato la moto, e le gomme nuove sono state molto difficili da scaldare, quando sono uscito non avevo tanto grip. Credevo di rientrare quarto, ma poi il giro successivo ero primo".
Marquez non si dispera. L'obiettivo di vincere il mondiale in anticipo c'è sempre (potrebbe accadere a Motegi in Giappone, basta che il pilota della Honda faccia meglio di Pedrosa di un punto), a patto di non cercare di strafare come in queste ultime corse. "Penso che abbiamo fatto un buon lavoro per tutto il weekend - ha detto Marquez - solo la caduta è stata un peccato. Ho provato a tenere duro perché c'erano solo pochi giri dalla fine, ma oggi ho imparato che in queste situazioni è meglio usare una strategia diversa".
In una gara caratterizzata da tante cadute, brilla Danilo Petrucci tra gli italiani (a terra sono finiti: Andrea Iannone, Valentino Rossi e Andrea Dovizioso). Il ternano in sella alla ancora acerba ART-Aprilia MotoGP, ha guidato bene finendo undicesimo. Una iniezione di fiducia per Petrucci che il prossimo anno potrebbe prendere il posto di Iannone nel Team Ducati-Pramac.
L'Italia festeggia invece nella Moto3 con il successo di Romano Fenati.
Il pilota italiano che scattava dalla quinta fila dello schieramento della classe cadetta del mondiale con il 13/o tempo è riuscito a risalire il gruppo degli inseguitori battagliando a lungo con il leader della corsa Alex Marquez (Honda). Lo spagnolo, che si è reso protagonista nelle battute iniziali della gara di un contatto ai danni di Jack Miller (KTM) che è costato una caduta all'australiano, verrà sentito dalla Direzione gara, insieme al collega, dopo la gara della MotoGP per chiarirne le dinamiche. "Ho fatto una buona gara, avevo un buon feeling con la mia moto - ha detto Fenati - è stata dura qui ad Aragon contro un pilota spagnolo, ma sono molto soddisfatto".
Vinales (Kalex) domina la Moto2
Pilota spagnolo ha tagliato il traguardo con un vantaggio di 1,285s sul secondo classificato, il leader della classifica iridata Esteve Rabat (Kalex). Completa il podio il francese Johann Zarco (Suter), terzo. Il migliore tra i piloti italiani è stato Franco Morbidelli (Kalex), sesto. Solo 21/o e fuori dai punti, invece Mattia Pasini (Kalex), mentre Riccardo Russo (Suter) e Lorenzo Baldassarri (Suter) sono rispettivamente 24/o e 25/o. Dopo la quattordicesima gara del mondiale 2014 della Moto2, Rabat si conferma al comando della classifica iridata con 278 punti contro i 245 di Kallio (oggi settimo) e i 204 di Maverick Vinales.
Completa il podio il francese Johann Zarco (Suter), terzo. Il migliore tra i piloti italiani è stato Franco Morbidelli (Kalex), sesto. Solo 21/o e fuori dai punti, invece Mattia Pasini (Kalex), mentre Riccardo Russo (Suter) e Lorenzo Baldassarri (Suter) sono rispettivamente 24/o e 25/o. Dopo la quattordicesima gara del mondiale 2014 della Moto2, Rabat si conferma al comando della classifica iridata con 278 punti contro i 245 di Kallio (settimo) e i 204 di Maverick Vinales.
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