"Ci mancherà il contatto con le
persone che seguono lo sport". Anche la pallavolo, quando
ripartirà dopo il lockdown per il coronavirus, dovrà abituarsi a
una nuova normalità e questa sarà la principale novità secondo
Davide Mazzanti, allenatore della nazionale femminile. "La gente
ha bisogno di identificarsi nei propri idoli sportivi e questa
mancanza di contatto va sostenuta attraverso altri canali. Per
un po' saremo costretti a fare a meno di tutto questo, ha notato
il ct nel corso dell'evento 'A tutto sport', trasmesso sui
canali social dell'Università Cattolica nell'ambito dell'Open
Week Unicatt.
Intervistato dal professor Giorgio Simonelli, Mazzanti ha
raccontato il suo modo di concepire il ruolo di allenatore.
"Abbiamo puntato molto sull'autonomia, cioè a lasciare spazio
alla creatività delle ragazze dentro una visione di gioco.
Questo modo di giocare la pallavolo ci ha permesso di colmare il
gap con le altre nazionali ma ha tirato fuori anche il meglio
delle persone, con tutti i vantaggi e gli spigoli annessi, nel
senso che abbiamo dovuto anche gestire dei conflitti", ha notato
il coach che con l'Italia ha conquistato l'argento al World Gran
Prix e al Mondiale 2018, prima del bronzo all'ultimo Europeo.
Secondo Mazzanti "la creatività è un elemento fortemente
educativo. Noi stiamo studiando questo fenomeno con il supporto
di neuroscienziati e siamo stati confermati nel fatto che la
variabilità è l'elemento rispetto alla condizione normale e che
è la situazione di emergenza che permette di essere creativi".
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