Una super Sofia Goggia ha salvato l'onore azzurro nel gigante di Kranjska Gora sulla gelatissima e molto selettiva pista Podkoren che in passato aveva visto le italiane trionfare.
Invece questa prima gara del 2025 sembrava diventare un disastro per le azzurre con Federica Brignone finita fuori per una scivolata sul ghiaccio infido e Marta Bassino - che su questo tracciato aveva collezionato podi e ben due vittorie - neppure qualificarsi per la manche decisiva. Invece l'olimpionica - al suo rientro in gigante dopo un anno e a 11 mesi dall'incidente che l'ha a lungo bloccata - ha compiuto un vero miracolo. 12/a dopo la prima manche su un tracciato tortuoso che girava molto, nella più filante manche decisiva è venuta giù solida e sicura recuperando ben sette posizioni e chiudendo ottima 5/a in 1.56.93. Per dare una misura dell'impresa di Sofia, basti poi dire che si è lasciata alle spalle la svizzera Lara Gut-Behrami che è gigantista eccellente e che in più nella seconda manche era favorita dalla tracciatura del papà Paul.
Ha invece stravinto in 1.54.86 la svedese Sara Hector - 32 anni, oro a Pechino e settima vittoria in carriera - che sul giaccio (scandinava non a caso) pareva volare. E' un successo che le vale il primato in classifica generale oltre che in quella di disciplina, tolto proprio ad una Brignone arrabbiatissima con se stessa per l'errore commesso inclinandosi troppo in una curva a destra dopo un grande dosso. Con Hector sul podio - il secondo per lei e per i colori dell'Albania dopo quello nello speciale di Gurgl due mesi fa - la giovane Lara Colturi in 1.56.28. Lara, 18 anni soltanto, è figlia di Daniela Ceccarelli, oro in superG a Salt Lake, e dell'ex azzurro Alessandro Colturi: italiana ma naturalizzata albanese perché a quanto pare questo è stato l'unico modo per valorizzare adeguatamente il suo talento precoce. Terza la neozelandese Alice Robinson in 1.56.38.
Ma ecco la gara nelle parole di Goggia: "Quando si suol dire...
riprendiamo da dove abbiamo lasciato. Sono davvero contenta del risultato, mi resta solo un po' di rammarico per la prima manche, se avessi sciato sciolta come nei giorni scorsi in allenamento avrei potuto avere meno distacco al traguardo. Nella seconda sono scesa più libera e a parte l'inspiegabile impuntata alla quart'ultima porta sono davvero contenta''. ''Nei giorni scorsi - ha aggiunto - ci siamo allenati sul Monte Zoncolan con le svedesi e vedevo che ero leggermente dietro alla Hector e sapevo di sciare forte. Ho talmente tanto lavoro da fare anche a livello di set up a livello di gigante che prendo quello che viene, gara per gara, restando concentrata, senza pensare a cose troppe in là. Voglio ringraziare il mio allenatore Luca Agazzi con cui ho intrapreso un percorso importante sotto la supervisione del dt Gianluca Rulfi''. ''Dopo la prima manche - ha concluso Goggia - ci siamo detti di essere grati e felici per quello che possiamo fare dopo l'infortunio. Nella risalita prima della seconda manche mi ha detto "Siamo come al Palio di Siena, cavallo di rincorsa. Ed allora che Palio di Siena sia, ho detto a me stessa".
Giornata negativa invece per Brignone, scivolata fuori dal tracciato.
"Sono molto arrabbiata: ho iniziato a scivolare alla quinta porta e da lì mi sono messa sulla difensiva - ha spiegato l'azzurra - e in queste condizioni se non ti appoggi con convinzione e fiducia rischi di scivolare come è successo a me".
Il tutto mentre la piemontese Bassino ammette a denti stretti di vivere un periodo in cui ''non si sente sicura dei propri mezzi''. Poi in questa gara da ricordare che in classifica per l'Italia ci sono anche altre quattro azzurre: Lara Della Mea 19/a in1.58.82, Asja Zenere 22/a in 1.59.20, Ilaria Ghisalberti 23/a in 1.59.41 e Roberta Melesi 28/a in 2.00.25.
Domani a Kranjska tocca allo slalom speciale con l'Italia che non ha atlete di punta in questa disciplina.
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