"La nuova versione fornita
dall'Egitto sulla morte di Giulio Regeni non solo non ci
avvicina alla verità, ma conferma i sospetti che avevamo sulla
volontà delle autorità egiziane di insabbiare l'intera vicenda".
Lo afferma Pia Locatelli presidente del Comitato diritti umani
della Camera e capogruppo del Psi.
"Non si capisce per quale motivo dei semplici delinquenti, il
cui obiettivo era il furto o un eventuale riscatto, avrebbero
dovuto infliggere quel tipo di sevizie, usate solo dai
professionisti della tortura, al giovane ricercatore italiano. E
non si capisce perché avrebbero conservato i suoi documenti,
miracolosamente ritrovati, invece di liberarsi al più presto di
una prova così schiacciante del loro crimine. E' da oltre un
mese che ci vengono propinate versioni improbabili su quanto è
accaduto: all'Egitto chiediamo verità , anche se scomode".
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