Il presidente del Nicaragua,
Daniel Ortega, si avvia senza ostacoli verso il suo terzo
mandato consecutivo. Nessun dubbio, infatti, sul risultato delle
elezioni di domenica, denunciate come "una farsa" da oppositori
del leader sandinista e osservatori internazionali.
La vittoria di Ortega, segnala un analista locale "non solo
è certa, è inevitabile", dopo la riforma costituzionale che ha
permesso la rielezione del capo dello Stato senza limite al
numero di mandati e il commissariamento della principale forza
di opposizione, il Partito Liberale Indipendente (Pli) in
Parlamento, attraverso una manovra politica diretta dal
Consiglio Supremo Elettorale (Cse), controllato dalle forze
governative.
In Nicaragua, dove Ortega è a capo dell'esecutivo dal 2007,
esistono attualmente 17 partiti politici, 9 dei quali sono
alleati con il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (Fsln,
al governo) mentre tutti gli altri, tranne il Pli, non assumono
una posizione di chiara opposizione al governo.
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