"Sarei stato qui anche se il Bayern non
mi avesse cacciato; ma per essere sicuri che potessi ritirare
questo premio, mi hanno detto di andare in vacanza...".
L'esonero di pochi giorni fa non fa perdere il buonumore a Carlo
Ancelotti, insignito questa mattina a Torino del Premio
nazionale letteratura del calcio "Antonio Ghirelli".
Nel suo ultimo libro, "Il leader calmo", il tecnico racconta
il suo "modo di approcciare il lavoro di allenatore. Sarà la
maniera giusta? Non lo so. Quando andai via da Madrid, mi
dissero che avevo un rapporto troppo profondo con i calciatori;
quando mi hanno mandato via dal Bayern, che avevo un pessimo
rapporto con i calciatori. Io voglio avere un rapporto con le
persone, non so se qualcuno fosse contro di me".
Ancelotti assicura d'aver sempre mantenuto la calma dopo
l'esonero dal club tedesco: "Io sono sempre calmo. Il Bayern
ormai rappresenta il passato. Come ho scritto nel libro,
l'esonero fa parte del lavoro: è finita un'avventura e ci si
prepara ad affrontarne un'altra".
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