L'8 novembre 2014 l'autista di
Matteo Salvini non poteva comportarsi diversamente, a tutela
della sua incolumità e delle persone a bordo: quando partì con
l'auto, agì per legittima difesa. E' un passaggio del giudice di
pace Cristina Piazza che ha archiviato il fascicolo per lesioni
nato dalla denuncia di Loris Narda, antagonista del collettivo
Hobo che quel giorno contestò il leader della Lega, salendo sul
cofano della vettura, all'ingresso di un campo nomadi alla
periferia di Bologna. Per l'assalto alla macchina, a cui fu
spaccato il lunotto, Narda e altri furono denunciati. Il
giudice, accogliendo la richiesta di archiviazione del pm Valter
Giovannini, sottolinea che la ricostruzione dei fatti della
Procura si è basata su elementi oggettivi, la visione dei
filmati, "che non lasciano spazi a interpretazioni diverse".
Quando partì "era in essere un'aggressione organizzata" e
l'autista, quando si accorse dei manifestanti sull'auto, "non
poteva conoscere quale epilogo potesse avere quell'aggressione".
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