Rubati alle chiese, anche quelle
terremotate dell'Aquila da anni inagibili, per decorare una
serie di ville della Costiera amalfitana da dare in affitto a
ricchi villeggianti. E' il paradossale destino di 37 piccoli e
grandi capolavori dell'arte, un tesoro di tele e di tavole nel
quale spiccano cinque pale d'altare, ma anche uno splendido
"Cristo che prega nell'orto" attribuito a Guido Reni, che i
carabinieri dei beni culturali (Tpc) hanno recuperato al termine
di un'indagine partita nel settembre 2017 e coordinata dalla
Procura della Repubblica di Salerno. Un bottino accumulato in 20
anni di furti messi a segno un po' in tutta Italia e per il
quale sono state denunciate tre persone. In particolare le pale,
risalenti al '600 e '700, erano state trafugate prima del
dicembre 2012 da San Nicola a Capestrano e San Giacomo Apostolo
a Scoppito, due chiese dell'aquilano martoriate dal terremoto e
non ancora riaperte al pubblico. Il Cristo di Reni era stato
rubato, invece, ad una famiglia nobiliare napoletana.
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