"Sono uscito per vendere
marijuana ad una persona che mi aveva chiamato. La ragazza l'ho
lasciata viva a casa, con Desmond; quando circa 3-4 ore dopo
sono tornato a casa sono tornato e l'ho trovata già dentro le
valige". Questa l'ultima versione dei fatti fornita da Innocent
Oseghale sulla morte di Pamela Mastropietro. Il nigeriano l'ha
riferita oggi ad uno dei suoi legali, avv. Umberto Gramenzi, che
ha avuto con lui un colloquio in carcere ad Ascoli Piceno con
l'ausilio di un interprete di lingua inglese. Il nigeriano,
accusato di omicidio, vilipendio, soppressione e occultamento di
cadavere, ha ribadito di non aver ucciso la giovane ragazza
romana e nemmeno di aver partecipato alle operazioni di
sezionamento del cadavere. "Mi ha detto che la ragazza era stesa
sul letto, dopo aver assunto eroina, e che, sebbene non stesse
bene, si stava comunque riprendendo - racconta Gramenzi -.
L'altro, Desmond Lucky (anche lui in carcere, ndr) era invece
steso sul divano. Non c'era nessun altro".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA