Bisogna fare dei film "che piacciano
al pubblico, ma anche azzardare di più nei soggetti, parlare,
anche in una commedia, di problemi che la gente senta propri.
Più si trova una struttura narrativa originale meglio è. Abbiamo
perso il 49% degli spettatori e questo ci deve far pensare". Lo
dice Carlo Verdone al Festival del Cinema europeo di Lecce, dove
ha consegnato a nome anche dei fratelli Silvia e Luca, a Roberto
de Paolis per Cuori puri, il premio Mario Verdone,
riconoscimento in memoria del padre, destinato a un giovane
autore (massimo 40 anni) che con la sua opera prima si sia
particolarmente distinto nell'ultima stagione cinematografica.
"E' sempre difficile scegliere, e quando siamo qua, vorrei
premiare tutti e tre i finalisti (gli altri due erano Finché c'è
prosecco c'è speranza di Antonio Padovan e Moglie e marito di
Simone Godano. Il film di Roberto ci ha convinto perché è molto
forte nella sua semplicità, sa raccontare l'amore in sua
situazione estrema".
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