Medici Senza Frontiere è di nuovo
sotto i riflettori internazionali: dopo l'autodenuncia del
febbraio scorso per casi di abusi sessuali all'interno
dell'organizzazione, membri del personale addetto alla logistica
sono accusati adesso da alcune ex dipendenti di aver pagato
prostitute in Africa e in alcuni casi di aver ottenuto
prestazioni sessuali in cambio di medicinali.
Secondo testimonianze del programma Bbc Victoria Derbyshire,
questo comportamento era "diffuso" nella Ong in Africa.
L'organizzazione, che vieta l'uso di prostitute, ha affermato
che non tollera "abusi, molestie o sfruttamento".
Le accuse non riguardano il personale medico, ma sono comunque
pesanti. Un'ex dipendente ha detto di aver visto un dirigente
rientrare negli alloggi in Kenya con "ragazze molto giovani",
presunte prostitute, mentre un'altra dipendente ha riferito di
un collega in Liberia che si vantava di dare medicine a "ragazze
facili" in cambio di sesso. La Ong dice di aver bisogno di più
informazioni per avviare indagini.
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