Proprio nei giorni in cui viene
annunciato che il 12 e il 13 luglio arriverà nei cinema italiani
il film-documentario "Muse: Drones World Tour", viene pubblicata
da un quotidiano la notizia che dalla base di Sigonella, in
Sicilia, dal 2011 sarebbero partite più di 500 missioni con
droni armati di bombe verso la Libia. La metafora del drone che
è al centro del settimo album dei Muse e dello spettacolare tour
mondiale andato in scena dal 2015 al 2016 si rivela
terribilmente attuale. Dominic Howard, il batterista che di
frequente divide con Matt Bellamy il ruolo di portavoce del
trio, commenta in un'intervista all'ANSA con un sospiro: "Non lo
sapevo, è sicuramente un numero sorprendentemente alto di
missioni ma non è sorprendente sapere che la guerra, soprattutto
quella tecnologica, ha aspetti segreti. Per noi però il drone
non è esattamente o solamente uno strumento bellico, piuttosto è
la metafora di una nuova condizione umana, sempre più
controllata da un potere pervasivo e invadente".
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