Tre boati che squarciarono l'Italia
in una notte. E una sola verità, altrettanto oscura. Autori,
complici, modalità: troppi contorni restano nel mistero a 25
anni dalla strage di via Palestro a Milano e le bombe a Roma. A
quell'epoca più arrogante che mai, Cosa Nostra lanciò in una
sola notte il suo ricatto allo Stato con cinque morti, centinaia
di chili di tritolo e due atti di terrore nelle città del potere
economico e politico. Il 27 luglio 1993, in via Palestro a
Milano, un'autobomba esplose nei pressi del Padiglione d'Arte
Contemporanea, uccidendo cinque persone. Dopo poco, a Roma,
altre due esplosioni provocarono diversi feriti danneggiando le
basiliche di San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro.
A via Palestro l'auto carica di tnt andò in pezzi alle 23:14:
nascosto nella Fiat Uno c'era tanto di quel tritolo che il
motore della macchina fu trovato a 300 metri. Mezzora dopo toccò
a Roma, che fu svegliata nella notte dalle esplosioni di altre
due Fiat Uno, anch'esse cariche di pentrite e T4.
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