Sono arrivati a lui grazie
all'analisi del suo computer e del telefono cellulare. Sui
supporti digitali ha lasciato tracce inequivocabili. Per gli
investigatori nessun dubbio sull'autore dell'attentato avvenuto
a Viterbo il 3 settembre del 2015 durante la tradizionale
processione della "Macchina di Santa Rosa".
Si tratta di un venticinquenne italiano di origini lettoni,
ora accusato dalla procura della Tuscia di strage e violazione
della legge sulle armi. Il giovane è stato raggiunto oggi da
un'ordinanza di custodia cautelare in carcere dove già si trova
perché sospettato di terrorismo alla luce di alcune affermazioni
lasciate sui social network a sostegno della Jihad.
Il giovane era stato arrestato dagli inquirenti italiani nei
mesi scorsi in seguito ad una segnalazione della Fbi per alcune
sue frasi comparse sul web a sostegno dell'azione
dell'estremista islamico Sayfullo Saipov, l'uomo che il 31
ottobre 2017 uccise otto persone a New York investendole con un
camion su una pista ciclabile.
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