"Io sventolo la bandiera
dell'americanismo, ma non quello che consiste nel nazionalismo,
nella paura o nella divisione. Questa bandiera io la congiungo
con l'amore". Parola di Ethan Hawke, celebrato attore dello
star-system americano ma non nuovo a puntate fuori schema,
regista, produttore e co-sceneggiatore di 'Blaze',
anticonvenzionale biopic sul misconosciuto cantautore Blaze
Foley, nonostante fosse un mito della musica outlaw country
texana. Il film, fuori concorso al '71 Locarno Festival, viene
proposto in Piazza Grande e nell'occasione il cineasta viene
celebrato con l'Excellence Award.
Nella storia si intrecciano tre 'movimenti': il passato, il
presente e il futuro postumo del musicista in cui si racconta il
suo amore con la compagna e poi moglie Sybil Rose, la sua ultima
notte sulla terra quando venne ucciso a 40 anni da un
tossicodipendente nero figlio degenere di un suo amico con una
fucilata e il ricordo degli amici anche critici con il suo
caratteraccio.
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