Il black out delle telecamere di
Autostrade, che non hanno ripreso il momento del crollo del
ponte Morandi, non è stato causato da manomissione. Emerge dalle
indagini della squadra mobile che ha risolto il giallo sul video
interrotto. La mattina del 14 agosto, la centralina elettrica
che alimentava le due telecamere aveva avuto problemi più volte.
Il salvavita era saltato per cali di tensione e poi ripartito.
Pochi minuti prima del collasso della struttura una 'nuvola' di
pioggia si è abbattuta sulla centralina bloccandola. La seconda
telecamera, che stava riprendendo lo svincolo, si è girata verso
il ponte solo quando il tecnico addetto alle telecamere ha visto
auto che frenavano e mezzi che invertivano la marcia. Quando il
dispositivo ha puntato la struttura, il collasso era già
avvenuto.
Gli esperti hanno escluso l'ipotesi che un fulmine possa aver
causato la rottura di un tirante del ponte: la mappatura delle
saette ha evidenziato che quella più vicina al ponte è caduta a
oltre un km dal viadotto.
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