Sono oltre 1.800 le famiglie
sfollate dalle zone di combattimento nei sobborghi attorno a
Tripoli, mentre diversi civili sono ancora bloccati: lo ha
annunciato il portavoce dei soccorsi di emergenza, Osama Ali,
citato dai media locali.
Le famiglie, 1.852 in totale, sono state trasferite verso
altre aree più sicure a partire dall'inizio delle ostilità, il
27 agosto scorso.
Secondo il responsabile, molti altri civili, circa il 30% dei
residenti nelle zone di combattimento, hanno deciso di rimanere
nelle proprie abitazioni, temendo rapine e atti di contro le
proprietà.
Ambulanze e soccorritori sono stati presi di mira da colpi di
arma da fuoco.
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