Un piano della mafia per
'liberarsi' con grande profitto della Natività di Caravaggio
(quadro realmente trafugato da Cosa Nostra a Palermo nel 1969),
un investigatore testardo (Renato Carpentieri), la segretaria di
un produttore che di nascosto fa la sceneggiatrice (Micaela
Ramazzotti) e uno sceneggiatore famoso che non scrive più un
copione da anni (Alessandro Gassmann), alimentano il vortice di
situazioni, tra realtà, finzione, e cinema in Una storia senza
nome, la commedia gialla di Roberto Andò presentata fuori
concorso alla Mostra del cinema di Venezia e in sala dal 20
settembre con 01. "In questo film rappresento il cialtrone -
dice Gassmann- una figura drammaticamente presente nella nostra
società, che è permeata di cialtronaggine. Il cialtrone ci fa
ridere e questo è causa dei nostri problemi. Se andremo a
sbattere, cosa che non mi auguro, è perché continuiamo a ridere
e la risata è sempre più amara e preoccupante. Sono contento che
un personaggio così nel film sia rappresentato adeguatamente".
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