Momenti di tensione in Valle di
Susa, dopo quelli di ieri sera che hanno portato alla denuncia
di 40 attivisti, durante un'iniziativa del movimento No Tav nei
boschi che circondano il cantiere di Chiomonte. Gruppi di
attivisti, dopo avere percorso il sentiero che parte
dall'abitato di Giaglione, si sono avvicinati alle recinzioni
che impediscono di proseguire fino in Valle Clarea. Alcuni hanno
tentato di aprirsi un varco utilizzando degli utensili. La
polizia ha lanciato dei lacrimogeni.
I manifestanti riferiscono che fra i loro propositi c'è
tagliare la "concertina israeliana" (un particolare filo
spinato) che in questi giorni è stata sparsa per i boschi: "E'
un pericolo per le persone e per gli animali. Noi alla natura ci
teniamo".
"Il ministro Toninelli aveva detto 'mai più cantieri con il
filo spinato' - dicono i manifestanti -. Invece il filo spinato
è stato sparso direttamente per i boschi. Per ora ci ritiriamo
ma troveremo il modo di tornare".
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