La legge che attribuirà le competenze
alle Regioni non prevede "alcun aggravio sulla finanza pubblica:
tutto sarà declinato in base al costo storico dello Stato
regionalizzato per le materie trasferite". Lo ha ribadito la
ministra per gli Affari regionali Erika Stefani durante
un'audizione presso le Commissioni Affari costituzionali di
Camera e Senato. Le richieste giunte finora al suo dicastero
sono 8, vale a dire Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria,
Toscana, Marche e Umbria (in forma congiunta) e Piemonte. L'iter
procedurale per partecipare al meccanismo di autonomia
differenziata, ha sottolineato la ministra, "è lo stesso per
tutte le Regioni richiedenti e questo deve indurre un'omogeneità
metodologica".
Da ultimo ha spiegato che "il regionalismo differenziato non
è una questione nordista o legata comunque squisitamente ad
un'area geografica, ma un modo diverso e nuovo di interpretare
il rapporto tra Stato, Regioni e Cittadini".
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