Uno sciopero nazionale di 24 ore
organizzato dall'opposizione boliviana è in corso oggi in
Bolivia in segno di protesta per la legittimazione da parte
della Corte costituzionale boliviana del binomio formato
dall'attuale presidente Evo Morales e dal suo vice, Alvaro
García Linera, per le elezioni presidenziali del 2019.
Vari movimenti oppositori insistono nel denunciare che la
ricandidatura di Morales "è illegittima", perché respinta dal
referendum costituzionale svoltosi in Bolivia il 21 febbraio
2016.
A sostegno di questa posizione, critica anche con la
decisione del Tribunale supremo elettorale (Tse) di accettare la
candidatura di Morales e Linera per le primarie di gennaio, si è
schierata la chiesa cattolica. In un comunicato la Conferenza
episcopale (Ceb) ha sottolineato che "con questa decisione il
Tse non ha agito come potere autonomo, suscitando dubbi sulle
basi della democrazia e aprendo un futuro incerto per i
boliviani".
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