"Diciassette persone soccorse
provenienti da sette diverse nazioni africane. Per loro
chiediamo un porto sicuro dove poter sbarcare". E' l'appello
lanciato via twitter da SeaEye, ong tedesca, che ieri aveva
segnalato di aver soccorso un'imbarcazione partita dalla Libia.
In un comunicato la ong spiega che i propri volontari si sono
"opposti alla consegna delle persone soccorse alla Guardia
costiera libica" perché avrebbe rappresentato una "violazione
delle leggi internazionali". Nel resoconto si aggiunge che nel
momento in cui è stato soccorso, il barchino rischiava di
ribaltarsi. "Speriamo di ricevere supporto dal ministero degli
Esteri tedesco nella ricerca di un porto sicuro", aggiunge
l'ong. Da nove giorni anche la nave della ong SeaWatch è in mare
in attesa dell'assegnazione di un porto sicuro. L'imbarcazione
ha a bordo 32 persone, salvate in mare lo scorso 22 dicembre, di
cui 4 donne, tre adolescenti e tre bimbi.
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