Con cinque candidature 'pesanti' tra
cui Miglior film, Miglior attore (Viggo Mortensen) e Miglior
attore non protagonista (Mahershala Ali) Green Book di Peter
Farrely, in sala dal 31 gennaio con Eagle Pictures, già
vincitore di tre Golden Globe e del premio del pubblico a
Toronto, è certamente tra i film dell'anno e tra i favoriti alla
Notte degli Oscar il 24 febbraio. Per la storia e per quello che
rappresenta, in tema di inclusione razziale e diversità.
Si racconta dell'amicizia, durata tutta la vita, nata nel
1962 fra un virtuoso afroamericano del pianoforte, Don Shirley
(Ali) e il buttafuori italo americano Tony Vallelonga
(Mortensen), ingaggiato dal musicista per fargli da autista e
'risolviguai' durante un tour negli Stati Usa del sud, dove il
razzismo era ancora profondamente radicato.
"Green Book non ti dice cosa devi pensare, ascoltare o vedere -
ha detto Viggo Mortensen - non è una lezione forzata, è una
bella storia condivisa del passato che può aiutarci a capire il
presente".
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