Il fondatore di Wikileaks, Julian
Assange, rifugiato dal 2012 nell'ambasciata dell'Ecuador a
Londra, ha preparato un'azione legale da presentare negli Usa
per cercare di obbligare l'amministrazione Trump a svelare
l'esistenza di una possibile inchiesta segreta contro di lui con
accuse di fantomatico spionaggio. Lo scrive il Guardian online.
La procedura "d'urgenza" risulta essere stata già depositata
dagli avvocati dell'attivista australiano - fra cui spicca il
nome del celebre ex procuratore spagnolo anti corruzione
Baltasar Garzon - presso l'Inter-American Commission of Human
Rights (Iachr), organizzazione con sede a Washington a cui
spetterebbe poi mettere sotto pressione la Casa Bianca.
Assange è inseguito tuttora da un mandato di cattura
britannico per non essersi presentato di fronte alla giustizia
del Regno, che avrebbe dovuto interrogarlo su mandato della
procura di Stoccolma per un controverso caso di presunte
molestie sessuali, poi archiviato dalla stessa magistratura
svedese.
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