La Svezia ha richiamato la sua
ambasciatrice in Cina, Anna Lindstedt, e ha annunciato
un'indagine amministrativa su di lei per aver gestito non
autorizzato una riunione con uomini d'affari e la figlia di un
libraio dissidente di Hong Kong, incarcerato da Pechino, nella
quale è accusata di aver offerto di adoperarsi per la
liberazione di quest'ultimo in modo non trasparente.
La vicenda si basa su quanto raccontato da Angela Gui,
studentessa a Cambridge nonché figlia di Gui Minhai, 54/enne
libraio dissidente dell'ex colonia britannica divenuto cittadino
svedese, scomparso per due volte e ricomparso in tv agli
arresti. La figlia ha raccontato che in gennaio è stata invitata
a Stoccolma dall'ambasciatrice per incontrare due non meglio
precisati "uomini d'affari" che avrebbero potuto fare qualcosa
per il rilascio di suo padre e che le avrebbero consigliato di
non parlare coi media per non danneggiare suo padre e anche
l'ambasciatrice svedese. Ma lei, sentendosi in qualche modo
ricattata, avrebbe rifiutato.
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