Si era radicalizzato in carcere a tal
punto da rifiutare qualsiasi contatto con gli altri soggetti
all'interno del penitenziario ed era diventato violento sia nei
confronti dei detenuti sia verso le guardie carcerarie. Sono i
motivi che hanno spinto il ministro dell'Interno Matteo Salvini
a firmare un provvedimento d'espulsione nei confronti di un
tunisino 33enne per motivi di sicurezza dello Stato.
L'uomo, in carcere per reati comuni, era già noto
all'intelligence in quanto anni fa, durante il periodo trascorso
in prigione a Palermo, era diventato amico di Anis Amri, il
tunisino responsabile dell'attentato al mercatino di Berlino poi
ucciso in un conflitto a fuoco con la Polizia a Sesto san
Giovanni. Dall'inizio dell'anno si tratta della 14esima
espulsione, mentre sono state 126 quelle eseguite nel 2018. Dal
1 gennaio 2015 ad oggi sono stati espulsi complessivamente 377
soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza dello Stato.
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