Emily Dickinson e la creatività
femminile negata, Conrad e il doppio, Lucrezio e la natura,
Gogol e la caricatura, Hawthorne e l'abuso del potere nei
confronti delle donne, Apuleio e la trasformazione, Erodoto e
l'immaginazione che si mescola con la storia. Sono gli autori
scelti da Dacia Maraini per festeggiare i 70 anni della Bur, la
mitica collana di tascabili su cui la scrittrice Premio Strega e
Campiello si è formata.
"Ho indicato questi autori non solo perché mi hanno aiutato a
formarmi, mi hanno dato delle emozioni e sono stati importanti,
ma perché i temi dei loro libri sono tutti universali" dice
all'ANSA la Maraini dei suoi 7 Bur del cuore e aggiunge: "Tra
gli italiani avrei messo Giacomo Leopardi". "La mia prima
formazione con i classici è stata con il catalogo Bur. Erano
libri molto piccoli, li tenevo in tasca quando andavo a scuola e
mi sono stati utilissimi, perché erano accompagnati da un
apparato critico semplice ma profondo, ben fatto, adatto per i
ragazzi. La Bur era straordinaria".
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