Si può fare la celebrazione, voluta
dal presidente Jair Bolsonaro e prevista per oggi, del colpo di
stato che 55 anni fa diede inizio alla dittatura militare in
Brasile (1964-86): una giudice d'appello ha ribaltato, a poche
ore di distanza, la sentenza di un giudice federale che ieri
l'aveva proibita, perché "incompatibile con il processo di
ricostruzione democratica".
La giudice d'appello, invece, ha avallato la tesi del governo
nazionalista di Bolsonaro, secondo cui la democrazia brasiliana
è abbastanza forte da comprendere "il pluralismo delle idee".
Secondo la giudice d'appello Maria do Carmo Cardoso, commemorare
il golpe, che pure diede inizio a un regime antidemocratico, non
vuol dire riscrivere la storia o nascondere la verità: "Non vedo
alcuna violazione dei diritti umani", visto che simili
manifestazioni hanno avuto luogo negli anni passati, seppure nel
chiuso delle caserme, "senza conseguenze negative". La decisione
di Bolsonaro ha sollevato un'ondata di rabbia e polemiche.
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