"Dopo due trimestri che avevano fatto
presagire i rischi di recessione, l'economia italiana mostra i
primi, timidi, segnali di ripresa" anche se sono segnali "ancora
caratterizzati da una forte incertezza". Lo scrive l'Upb nella
nota congiunturale stimando per il primo trimestre 2019 "una
variazione congiunturale del Pil dello 0,1%, spinta
prevalentemente dalla ripresa della manifattura e una crescita
"a ritmi congiunturali analoghi" nel secondo trimestre ma "con
margini d'incertezza più elevati".
La "debolezza" della fase congiunturale sembra proseguire" e
si riflette sulle stime, con l'attività economica che avrebbe
recuperato nei primi mesi dell'anno solo lievemente". L'eredità
del 2018 "sembra destinata a pesare sulle prospettive di
crescita che, nel breve termine, restano deboli". Sulle stime
"gravano diversi rischi" non solo di nuove restrizioni agli
scambi e rischi specifici in Cina e nel Regno Unito. L'economia
resta "esposta alla volatilità dei rendimenti sui titoli del
debito pubblico".
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