Per la prima volta dal disastro
nucleare di Fukushima del 2011, il gestore della centrale, la
Tepco, ha iniziato i lavori per la rimozione del magma
radioattivo all'interno del reattore numero 3, uno dei tre
colpiti dalla fusione del nocciolo.
In anticipazione delle attività di smantellamento, la Tepco
ha dovuto decontaminare il piano all'interno dell'impianto per
via delle alte radiazioni che non consentono il funzionamento
meccanico delle attrezzature radiocomandate. Gli ingegneri
puntano a sollevare 52 dei 514 gli elementi di materiale fissile
esauriti all'interno della vasca di raffreddamento, per
trasportarli in un altro contenitore tramite operazioni remote.
I 3 reattori furono colpiti da un'esplosione di idrogeno
all'indomani del terremoto di magnitudo 9 e il successivo
tsunami, con la conseguente dispersione delle radiazioni. I
lavori di smantellamento sono stati ritardati di oltre 4 anni a
causa di vari malfunzionamenti: la società conta di finire i
lavori entro il marzo del 2021.
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