Da Ercolano a Malibu e ritorno:
la Villa Getty, costruita a modello della Villa dei Papiri
sepolta del 79 dopo Cristo dall'eruzione del Vesuvio, ospiterà
dal 26 giugno al 28 ottobre una mostra su molti degli
straordinari reperti venuti alla luce dalla metà del Settecento
a oggi e sugli sforzi tuttora in corso di aprire e leggere gli
oltre mille papiri carbonizzati tornati in luce, l'unica
biblioteca sopravvissuta dal crollo del mondo classico.
"La villa dei papiri era una delle più lussuose residenze
private dell'epoca e ha avuto un ruolo chiave nella storia
dell'archeologia", dice il direttore del Getty, Timothy Potts,
puntando i riflettori sulla collezione di sculture in bronzo e
la biblioteca che furono di Lucio Calpurnio Pisone, il suocero
di Giulio Cesare. Tra i pezzi più significativi, un satiro
ubriaco in bronzo ritenuto tra le più belle statue sopravvissute
al mondo antico: la statua e' parte di un progetto in
collaborazione con il Man di Napoli per l'analisi e il restauro.
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