Svolta nell'indagine sulla morte
di Willy Branchi, diciottenne di Goro ucciso e poi abbandonato
nella golena del Po 31 anni fa. La Procura di Ferrara, che ha
riaperto le indagini sul caso, ha iscritto nel registro degli
indagati una o più persone per omicidio volontario. A darne
notizia è Luca Branchi, fratello di Willy, in un post su
Facebook, alla luce delle notizie avute dal legale della
famiglia, Simone Bianchi, che ha fatto accesso agli atti.
Assoluto riserbo dalla Procura, sui nomi degli ipotizzati
assassini, e sui riscontri che hanno portato all'iscrizione.
L'importante sviluppo investigativo, in un'inchiesta riaperta
quattro anni fa, dopo un oblio lunghissimo sulla verità della
morte di Willy, è il frutto della pressione degli inquirenti, il
pm Andrea Maggioni e i carabinieri del Reparto investigativo, e
giunge a seguito delle indagini a carico di altre sei persone,
testimoni reticenti e accusati di false informazioni al pm,
compreso don Tiziano Bruscagin, parroco a Goro all'epoca.
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