L'Istituto per le
Opere di Religione nel 2018 ha servito 14.953 clienti
rappresentativi di 5 miliardi di euro di risorse finanziarie
(5,3 miliardi nel 2017), di cui 3,2 miliardi relativi a
risparmio gestito e in custodia; ha ottenuto un risultato netto
pari a 17,5 milioni di euro (31,9 milioni nel 2017), "nonostante
la forte turbolenza dei mercati nel corso dell'anno e la
persistenza di tassi d'interesse ancora molto bassi". Lo
riferisce una nota che sintetizza il bilancio 2018 della 'banca'
vaticana. "Forse si rimarrà un po' sorpresi dal confronto tra
gli utili degli anni precedenti e l'utile di quest'anno. Io
penso però che ci sia anche un aspetto positivo" che "serva a
ricordarci la secondarietà dell'istituto e a tenerlo al suo
posto". E' il commento di mons. Battista Ricca, prelato dello
Ior, al calo degli utili. "Troppi soldi rischiano di farci
perdere il bene dell'intelletto e credere di essere quasi
onnipotenti. Quest'anno - sottolinea - non corriamo questo
rischio".
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