Le regioni del Nord primeggiano per la
quantità di operazioni sospette delle mafie, con il 46,3%. Al
Sud la percentuale è del 33,8% e al Centro del 18,7%. E' quanto
emerge dall'ultima relazione della Dia. Secondo il documento,
"il maggior numero di operazioni finanziarie sospette di
'interesse istituzionale', emerse con riferimento alle regioni
del Nord, può essere indicativo di una mafia liquida che investe
in questa parte del Paese in maniera occulta, utilizzando per i
propri scopi criminali delle teste di legno. Una mafia latente
che potrebbe, in prospettiva, manifestarsi con caratteri più
evidenti".
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