Da quasi cinque mesi ormai i
familiari di Imane Fadil, una delle testimoni 'chiave' del caso
Ruby deceduta il primo marzo all'Humanitas di Rozzano (Milano)
dopo una lunga agonia, attendono di darle sepoltura. Mentre non
è ancora avvenuto il deposito della relazione finale del pool di
medici legali dopo i complessi accertamenti autoptici, non è
stato dato nemmeno il nulla osta alla restituzione della salma
alla famiglia.
Nelle scorse settimane sono comunque uscite una serie di
indiscrezioni sugli accertamenti dei medici e si è saputo che
sarebbe stata esclusa l'ipotesi dell'avvelenamento doloso e che
si propende per una morte per cause naturali. Anche se poi in
Procura hanno subito chiarito che gli esiti finali dell'autopsia
non sono stati ancora depositati, cosa che di fatto non è
avvenuta nemmeno in questi giorni. La famiglia, dunque, con i
legali Mirko Mazzali e Nicola Quatrano, è in attesa da mesi di
conoscere le cause della morte della modella e non ha potuto
ancora darle una degna sepoltura.
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