Deve restare in carcere il 48enne
originario del Lodigiano arrestato nel giugno scorso perché,
fingendosi una ragazzina su WhatsAapp, avrebbe adescato e poi
abusato per tre anni di tre minorenni, tra gli 11 e i 13 anni.
Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Milano, che ha respinto
l'appello proposto dal difensore, l'avvocato Lorenzo Tornielli,
che aveva chiesto la scarcerazione dell'uomo e gli arresti
domiciliari. L'inchiesta è coordinata dal pm Alessia Menegazzo e
dal procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella, ed è condotta
dai carabinieri del comando provinciale di Lodi. Le accuse sono
violenza sessuale, corruzione di minore, sostituzione di persona
e produzione e detenzione di materiale pedopornografico.
Gli inquirenti sono ancora al lavoro e si attendono gli esiti
forensi sul materiale informatico sequestrato per ricostruire
l'attività dell'uomo - disoccupato e incensurato - che potrebbe
essere più ampia di quanto ricostruito finora.
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